Contratti a Progetto e Contributi

Tra le varie tipologie di contratti di lavoro a tempo determinato, il contratto a progetto è  sicuramente un dei più diffusi, in questo articolo vediamo come funzionano i contributi nei contratti a progetto.

Il lavoratore deve iscriversi da solo all’ente previdenziale, recandosi direttamente alla sede più vicina, oppure online sul sito che l’INPS mette a disposizione per queste pratiche. Una volta effettuata la registrazione, il lavoratore dipendente con un contratto a progetto viene equiparato, anche se in forma particolare, al lavoratore autonomo. La differenza è che, mentre il lavoratore autonomo deve pagare da solo i propri contributi all’INPS, il lavoratore con contratto a progetto deve versare entro il 16 di ogni mese solo un terzo dei suoi contributi. Gli altri due terzi dovranno essere pagati dall’azienda che ha assunto il lavoratore.

Il problema è che quel terzo di contributo va pagato personalmente all’INPS prima di ricevere la mensilità prevista per quel contributo. Per esempio, se un lavoratore dipendente con contratto a progetto ha una mensilità pari a 800 euro al mese e riceverà la prima mensilità il 1° Ottobre, dovrà pagare il suo terzo di contributo entro il 16 settembre.

Anche dal punto di vista della pensione, il lavoratore con contratto a progetto è più vicino in termini contributivi al lavoratore autonomo rispetto che al lavoratore a tempo indeterminato. Infatti, tutti i contributi versati all’INPS saranno man mano sommati nella propria base contributiva.

Nel momento di ricevere la pensione, l’importo mensile verrà calcolato dividendo quello che è stato versato nei vari contratti a progetto. Per questo, molti si fanno due conti e cercano di risolvere il problema con una pensione integrativa a quella dell’INPS per avere una pensione minima, per i lavoratori a progetto non sono garantite soglie minime, come accadrebbe per un dipendente a tempo indeterminato.