Cassa Integrazione Straordinaria – Informazioni Utili
A sostegno dei lavoratori, la CIGS, ovvero la cassa integrazione straordinaria, fa parte dell’istituto della cassa integrazione e si applica nei casi in cui sussista una sospensione od una riduzione delle attività lavorative dovute a ristrutturazione aziendale, riconversione industriale, riorganizzazione aziendale, crisi aziendale, procedure concorsuali.
A differenza dalla cassa integrazione ordinaria viene quindi applicata nei casi in cui la riduzione delle ore effettivamente lavorate sia conseguenza della volontà della proprietà della azienda, per cause gravi e non temporanee.
Inizialmente applicate alle sole imprese edili ed industriali con più di 15 dipendenti, la cassa integrazioen straordinaria ha oggi una applicabilità maggiore, identificata dalla legge 223 del 1991.
L’indennità di disoccupazione straordinaria consiste nell’ 80% della retribuzione del lavoratore per le ore non lavorate, tra le zero, ovvero cessazione totale del lavoro, e il limite di orario definito in via contrattuale, ovvero ad esempio, le 40 ore settimanali.
La durata è di 24 mesi consecutivi in caso di ristrutturazione, riorganizzazione e riconversione e può essere prorogata due volte per una durata massima di 12 mesi.
In caso di crisi aziendale, invece, la cassa integrazione straordinaria ha una durata di 12 mesi e può essere prorogata per altri 12 mesi, mentre in caso di procedure concorsuali la durata resta di 12 mesi ma la proroga è di soli 6 mesi.
La cassa integrazione viene richiesta dal datore di lavoro, dopo aver svolto la procedura prevista dalla legge, presentando all’INPS la domanda di ammissione alla CIGS, affiancandola da un piano per il rilancio produttivo, da un piano di salvaguardia della occupazione e dai criteri per individuare i lavoratori da mettere in cassa integrazione, con eventuale rotazione fra i lavoratori, specificando il monte ore della cassa integrazione.
Il datore di lavoro può corrispondere direttamente la CIGS ai lavoratori a titolo di anticipo e in questo caso ha diritto al rimborso delle somme anticipate, mentre se il datore di lavoro è gravemente insolvente, l’indennità viene corrisposta ai lavoratori direttamente dall’INPS.