Contratto Colf – Cosa Bisogna Sapere

In questo articolo parliamo del contratto colf, con il termine colf facciamo riferimento ai collaboratori domestici indispensabili per un buon andamento della casa in un periodo dove il tempo vola e i sostegni per la famiglia sono sempre pochi.

L’assunzione di una colf richiede una serie di adempimenti da parte del datore di lavoro e del lavoratore, vediamo di cosa si tratta.

Entro le ore 24 del giorno precedente a quello dell’inizio del lavoro, è necessario che venga fatta la comunicazione di assunzione agli uffici INPS, comunicazione che risulta essere valida anche per i servizi dell’INAIL e della Prefettura.

Il rapporto di lavoro deve essere completamente regolare, cosa che spesso non avviene nel caso delle colf, bisogna quindi evitare di sottoscrivere contratti in cui sono previste ore ridotte o la contribuzione è solo parzialmente regolare.

Le varie voci retributive devono essere distinte e venire pagate con i regolari termini, non bisogna quindi pagare tredicesima, indennità di ferie e TFR poco alla volta.

La lettera di assunzione deve essere precisa per quanto riguarda le regole relative a straordinari e lavoro nei giorni festivi.

Nel caso in cui il rapporto lavorativo preveda la convivenza tra lavoratore e datore di lavoro, bisogna segnalarlo all’autorità di Pubblica Sicurezza della propria città entro 48 ore.

Al termine dell’anno solare, è necessario fornire al lavoratore una dichiarazione con le retribuzioni che sono state corrisposte.

Nel caso in cui la colf sia italiana o di un paese dell’Unione Europea, il datore di lavoro può effettuare direttamente l’assunzione dopo  avere concordato orario, retribuzione e ferie seguendo il CCNL.
Nel caso di lavoratori provenienti di paesi non dell’Unione Europea, bisogna fare una distinzione tra chi si trova già in Italia, un un permetto di soggiorno regolare, e chi è ancora nel proprio paese.

Se il lavoratore si trova in Italia, e ha un permesso di soggiorno regolare, l’assunzione avviene con le stesse modalità previste per i lavoratori italiani e dell’Unione Europea.
Se il lavoratore si trova nel proprio paese, il datore di lavoro deve aspettare che la Gazzetta Ufficiale pubblichi il decreto flussi dell’anno in corso, e in base alle scadenze indicate, deve presentare la domanda al lavoro.